“Salvamare”. il nuovo Decreto Legislativo è stato varato

“Salvamare”. il nuovo Decreto Legislativo è stato varato

Il Consiglio dei Ministri qualche giorno fa ha varato il cosidetto DDL “Salvamare”. Tra le azioni, che comunque attendevano già  molte associazioni ambientalisti e tra le prime Legamabiente, quella realtiva ad un concreto aiuto ai pescatori che attualmente col pescato raccolgono oltre che la risorsa ricercata con la loro attività,  ingenti quantita di plastica.

Attualmente i pescatori per evitare il reato di trasporto illecito di rifiuti dovrebbero rigettare in mare la plastica che accidentalmente finita nelle reti. Altrimenti il sitema burocratico-normativo li considererebbe Produttori di rifiuti e li ptrebbe ritenere responsabili finanziariamente dello smaltimento degli stessi. Quindi per usare una espressione logora ma direi efficace “oltre al danno la beffa”.

Il DDL prevede invece che chi porta a riva delle plastiche non ricorre in alcuna sanzione. I rifiuti plastici potranno essere portati nei porti dove dovrebbero essere  allestiti dei punti di raccolta ed introdotti dei meccanismi incentivanti per i pescatori.

Un’azione questa che è in linea anche con la direttiva sui rifiuti le quattro direttive del  “Pacchetto Economia circolare ” che modificano le sei direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, RAEE, veicoli fuori uso e pile, in vigore dal 4 Luglio 2018.

La Direttiva 851/2018/UE al comma 35 infatti  recita “La dispersione di rifiuti nell’ambiente marino è un problema particolarmente pressante e gli Stati membri do­vrebbero adottare misure volte a fermare la dispersione di rifiuti nell’ambiente marino nell’Unione europea, contribuendo in tal modo al conseguimento dell’obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015, di prevenire e ridurre in misura significativa, entro il 2025, l’inquinamento marino di tutti i tipi, in particolare i rifiuti provenienti da attività svolte sulla terraferma, inclusi i rifiuti marini e l’inquinamento da sostanze eutrofizzanti”

A pochi giorni dalla morte della balena in Costa Smeralda con i suoi quasi 22 chili di plastica ingurgitati si spera in un azione concreta per la salvaguardia dei nostri mari.

 

 

 

2019-04-06T14:22:57+00:00